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Meditazione del giorno

Con Gesù
15 Giugno “L’unità ci viene data con lo Spirito”
La vera unità non è plateale, inizia sempre dall’intimità di centri condivisi: in famiglia, in comunità, sul posto di lavoro per poi espandersi in cerchi sempre più grandi. Sarebbe, per esempio, assurdo partecipare a dimostrazioni contro l’apartheid in Sud Africa, se in casa si vive una situazione di dissenso. Gesù ci dice: “Ama il prossimo tuo”, ossia inizia ad amare dal tuo vicino, dalla tua famiglia.
Fermiamoci un attimo ad analizzare di quale unità Gesù parli nel suo testamento spirituale (cf. Gv 17, 1ss.). Noi magari crediamo di fare tutto il possibile per realizzarla cercando di esercitare un controllo sulle nostre emozioni, evitando di irritarci per piccole cose, di accalorarci nelle dispute, oppure scongiurando scontri o conflitti violenti. Ma l’unità di cui parla Gesù è di una portata ben diversa.
Egli desidera che la stessa unione che c’era tra lui e il Padre si realizzi anzitutto tra di noi e poi tra noi e lui. “Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi una cosa sola”; e ancora: “… perché l’amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro” (17, 21.26). Il Padre ama tutti, nessuno escluso; nella stessa misura con cui ama il Figlio Unigenito vuole che ci amiamo l’un l’altro con amore divino, rendendo così visibile la Koinonia della Trinità.
Si tratta di desideri e di aspirazioni troppo grandi e belle perché si possono avverare con il solo nostro impegno. Se l’unità ci fosse richiesta come compito o come dovere, non riusciremmo a realizzarla, ma ci viene offerta in dono. L’unità che congiunge il Padre e il Figlio è la persona dello Spirito Santo, quella stessa che ci viene data. Vieni quindi Santo Spirito ad unificarci!
(Wilfrid Stinissen)
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